Scopri la differenza tra olio di oliva e extravergine
Siete pronti a conoscere la differenza tra olio di oliva e extravergine? In questo viaggio scoprirete che l’olio d’oliva non è solo un ingrediente prezioso, ma anche una star fra gli ingredienti di cucina con molte varianti. Ma rilassatevi, non dovrete diventare dei chimici per
scegliere il migliore sulle vostre pietanze. Basterà seguire il nostro tour nel quale vi sveleremo alcuni segreti sul “liquido d’oro” e apprenderete se, per una cucina sana e gustosa, è meglio
olio di oliva o extravergine!
Olio Di Oliva O Extravergine?
Qual è la differenza tra olio di oliva e olio extravergine di oliva? Questa è la domanda che spesso ci poniamo quando siamo di fronte alla scelta di un ingrediente così importante nella la nostra alimentazione.
Il primo, ottenuto dalla spremitura della polpa e dei noccioli delle olive, può essere prodotto attraverso l’uso di trattamenti termici ed agenti chimici al fine di correggere eventuali difetti nell’aroma, colore e consistenza. L’extravergine invece è un tipo speciale di olio, il risultato di una lavorazione rigorosa di cui ne garantisce qualità e purezza. Ma vediamo nel dettaglio cosa si intende per extravergine.

Perché si dice extravergine?
L’extravergine è il tipo più pregiato di olio di oliva, conseguito attraverso la produzione meccanica a freddo che conserva tutte le sue proprietà organolettiche e nutrizionali. Con un profumo intenso e un gusto naturale che rispecchia le olive fresche, l’extra vergine non subisce trattamenti chimici o termici.
Dunque cosa vuol dire extravergine d’oliva?
Con questa espressione ci si riferisce alla qualità superiore dell’olio di oliva e viene utilizzata ad identificare un prodotto che soddisfa determinati attributi.
Per un’esperienza gustativa autentica, approfitta dell’occasione di assaggiare l’Olio Maruca, l’extravergine per eccellenza, ideale sulla vostra tavola.
I vari tipi di olio d'oliva e il loro indice di acidità
L’olio d’oliva italiano è considerato tra i migliori nel mondo e l’Italia è uno dei principali produttori a livello mondiale, anche se nonostante la sua importanza, molti consumatori ignorano che l’olio è classificato in base alla sua acidità.
L’indice di acidità rappresenta la quantità di acido oleico presente all’interno del prodotto ed è espresso in percentuale. Generalmente, un olio d’oliva di alta qualità avrà un punto di acidità inferiore, a differenza di un olio di prestigio minore che potrà avere un livello superiore al 3%.
Immergiamoci insieme dentro questo mondo affascinante e scopriamo i diversi tipi di tale elisir di benessere.
Olio di oliva
L’olio non extravergine è realizzato dalla perfetta miscela di oli raffinati e oli di oliva vergini con tasso di acidità inferiore all’1%. Il risultato finale è un olio dal sapore equilibrato e una fragranza intensa.
Olio vergine ed extravergine
Entrambi sono estratti dalla prima spremitura però tra olio di oliva vergine e extravergine la differenza sta nell’acidità. L’olio vergine non deve avere un valore maggiore al 2% mentre nelll’extra vergine, l’acido oleico deve mantenersi sotto lo 0,8%, garantendone un gusto intenso e la profumazione unica.

Olio Lampante
Questo tipo di olio è prodotto da scarti di produzione e da olive deteriorate, viene trattato mediante agenti chimici rimuovendo così eventuali odori e sapori sgradevoli. Ha un indice di acidità superiore al 2% ed è stato chiamato “lampante” perché un tempo veniva utilizzato proprio ad alimentare le lampade ad olio.
Olio di oliva raffinato
Si ricava attraverso un processo di raffinazione che elimina eventuali impurità e difetti di sapore e odore. Nella scelta fra l’olio di oliva o extravergine per friggere, il raffinato è l’opzione popolare, quella che presenta una concentrazione di acido più alta del 2%, stabilità e neutralità di sapore.
Olio di sansa
L’olio di sansa grezzo, ottenuto dalla rimanenza delle olive, è destinato alla raffinazione e all’uso tecnico a causa del suo elevato indice di acidità oltre il 3%. Attraverso un processo di raffinazione vengono eliminate impurità e difetti di sapore e odore. L’olio di sansa depurato raggiunge un tasso di acidità non superiore allo 0,3%, però ai sensi delle leggi dell’Unione Europea, non è considerato commestibile da solo e deve essere miscelato con altri oli vergini.
La miscela finale di olio di sansa, vergine e raffinato, ha un pH inferiore all’1% e a differenza di quello grezzo è destinato al consumo umano, anche se non può essere etichettato solamente come “olio di oliva”.
Olio di oliva rettificato
L’olio raffinato viene ottenuto tramite la rettifica di oli di valore inferiore, e la sua asprezza si situa fra lo 0,3 e 2%. Tuttavia, questo processo elimina i pregiati sapori e aromi, rendendo l’olio meno desiderabile dagli appassionati di cibo di alta qualità.

Perché preferire olio extravergine di oliva?
L’olio di oliva quindi è un prodotto con diverse varianti, ma l’extravergine di oliva è sicuramente il re del regno degli oli, poichè è estratto solo a freddo e non subisce alcun processo di raffinazione.
L’olio extravergine di oliva di alta qualità si riconosce da un aroma intenso che richiama quello dell’erba fresca appena tagliata e delle olive appena raccolte. Se un olio EVO non emana alcun profumo, potrebbe essere indice di invecchiamento o di falsificazione.
Dopo aver visto la differenza tra olio di oliva e extravergine, se pensate sia solo un semplice condimento, beh, vi sbagliate di grosso!
Il nostro olio è il segreto per trasformare qualsiasi piatto in un’opera d’arte culinaria. Versate un po’ di Olio Maruca sulle vostre pietanze, vi farà sentire come un vero chef stellato!